Approccio Teorico

In riferimento alla pratica clinica esercitata all’interno delle strutture della Società, risulta importante specificare come essa sia caratterizzata da un comune approccio teorico di riferimento, definito psicodinamico.

Traendo origine dalla corrente scientifica della psicoanalisi, esso parte dalla concettualizzazione che l’individuo presenti a livello psichico una parte conscia ed una inconscia; il rapporto tra le due si assesta su dinamiche complesse ma nel tempo identificabili, descrivibili ed anche in parte o del tutto modificabili.

Ciò significa che il comportamento manifesto direttamente osservabile non sempre trovi spiegazione nel rapporto causa-effetto, ma necessiti di un’indagine approfondita delle componenti verbali, non verbali e relazionali diverse per ciascuna persona e correlate allo specifico passato della stessa.

In tal senso, l’azione terapeutica esplica la sua funzione di riabilitazione e cura attraverso l’azione di modifica delle dinamiche quotidiane in gioco negli aspetti concreti propri del setting comunitario.

Si tratta in altre parole di utilizzare quello che appare, operando per via di levare e non di porre, favorendo nella persona l’esternalizzazione del proprio mondo interno fornendole in tal senso un ambiente atto ad accogliere più che a normare.

Nell’ambito d’intervento della psicologia e in quello specialistico della psicoterapia, utilizziamo modalità cliniche che prevedono il colloquio individuale di sostegno e/o psicoterapico, la terapia di gruppo e l’eventuale somministrazione di test validati scientificamente.

Ecco allora che la cura in senso ampio prevede un percorso non sempre definibile a priori in senso temporale, sebbene chiaramente e precisamente definibile su aspetti psicopatologici, risorse interne utilizzabili e obiettivi perseguibili, il tutto volto al raggiungimento di un miglior equilibrio dinamico personale.

In quest’ottica per la persona assume notevole importanza il cambiamento inteso come ricerca di uno stato di benessere non statico ed assoluto, bensì in divenire favorito da esperienze diverse da quelle circolari ed identiche reiterate a causa della patologia psichica.